Villa Fabbri
La villa, voluta da Girolamo Fabri per "sollievo della sua vecchiaia, a gioia dei posteri e del paese..." , è un magnifico edificio tardo cinquecentesco prospiciente Piazza Garibaldi. S’identifica come felice raccordo tra il centro urbano e la campagna olivata circostante. Nel 1912 al corpo originale fu aggiunta l’ala ovest per accogliere il Collegio Boemo che aveva acquistato la villa dai conti della Porta-Carrara nel 1891. In tale occasione le facciate della villa furono decorate con graffiti raffiguranti città e santi della Boemia.
Le sette sale del piano nobile conservano dipinti degli inizi del Seicento (1602-1605) opera di Antonio Circignani e Ventura Salimbeni. Al piano terra la inconsueta cappella della villa dipinta nel 1914 dagli artisti Cila e Pantaleo Mayor, autorevoli membri della scuola di Beuron, rara testimonianza del movimento artistico tedesco sviluppatosi nella metà del XIX secolo ed ispirato a modelli pittorici egizi, greci, romani e bizantini, secondo esempio in Italia dopo l’abbazia di Montecassino. La villa è al centro di un grande parco, ridisegnato nel 2015 e diviso su tre terrazzamenti, in uno dei quali si conservano i resti di un ninfeo, da cui si può ammirare il magnifico paesaggio olivato di Trevi. Nel 2000 la proprietà della villa è passata al Comune di Trevi che ne ha curato il restauro per ospitare l’Osservatorio Regionale per la Biodiversità e il Paesaggio Rurale.
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