Il gruppo di Galileo e Milton entrò a far parte della Pinacoteca il 26 settembre del 1920 con una consegna celebrata da una solenne cerimonia. Lo scultore lo aveva realizzato nel 1900, così come riporta l’iscrizione sul piedistallo. L’opera ebbe un successo tale che la presidenza della Reale Accademia dei Lincei la espose per diversi mesi nella nuova sede di palazzo Corsini di Roma. Il bozzetto di grandi dimensioni, che servì più tardi per la realizzazione in marmo da collocare all’Università di Roma, evoca l’incontro del celeberrimo poeta John Milton, in Italia tra il 1638 e il 1639, con Galileo Galilei, quando lo scienziato era confinato nella villa il Gioiello di Arcetri, dove trascorse gli ultimi anni della sua esistenza dopo la condanna del 1633. L’opera dimostra la cura del modellato nelle vesti dei personaggi e in alcuni dettagli resi in maniera naturalistica. L’autore, che nel primo quarto del Novecento fu sovente ospite durante il periodo estivo presso palazzo Centamori, donò alla città altre due opere: la statua in travertino raffigurante il Redentore con l’epigrafe del piedistallo dettata dal pontefice Benedetto XV che inneggia alla pace ora nella collegiata di Sant’Emiliano e il busto con San Francesco per il convento di San Martino.

I testi sono tratti dal catalogo "Raccolta d'arte di San Francesco di Trevi" edito da Giunti mentre le immagini sono di proprietà della Regione Umbria e del Comune di Trevi.