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I miracoli di Beata Giulia

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Museo di Arte Sacra di Certaldo - Sotterranei - Saletta antistante la cella di Beata Giulia

Fra i più importanti miracoli di Beata Giulia ricordiamo quello compiuto ancora in vita, appena tornata da Firenze, nel 1337 circa. Per cause fortuite, si sviluppò un vasto incendio proprio nella casa di fronte alla chiesa dei Santi Jacopo e Filippo. In un fuggi fuggi generale, un bimbo venne lasciato nella sua culla. Nessuno ebbe il coraggio di tornare a salvarlo, mentre Giulia, ispirata da Dio, si gettò nelle fiamme minacciose e riapparve sulla strada del tutto illesa e con il bambino in braccio, tra la folla che esplose in alte grida d’encomio. E poi il miracolo dei fiori sempre freschi e profumatissimi, anche in inverno, che la Beata donava ai fanciulli che andavano a portarle del pane attraverso la piccolissima finestrella della celletta comunicante con l’esterno. Quando ha lasciato questo mondo, Giulia lo ha annunciato al paese di Certaldo attraverso il suono delle campane della chiesa le quali cominciarono a suonare da sole, senza che nessuno le avesse azionate. L’ultimo miracolo riguarda l’episodio del cavaliere, avvenuto dopo la morte della Beata. Grazie all’intercessione di Beata Giulia un cavaliere e un cavallo caduti in un fiume si salvarono dall’annegamento. Potete trovare un efficace racconto di questi miracoli nella chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, in una predella posta sopra alla nicchia dove si custodisce il corpo della Beata.