
Sala Rossa - Palazzo d' Accursio
place Posizione:
Palazzo d'Accursio - Piano 1 - Sale
Sala Rossa: come si può immaginare, il suo nome deriva dal colore delle stoffe che la rivestono. Ad oggi è la sede dove si svolgono i matrimoni civili della città.
Era in antico riservata al Senato cittadino, l’organo politico di rappresentanza locale che condivideva col Legato di nomina papale il governo della città. L’attuale anticamera del Sindaco, l’Ufficio Stampa e le stanze adiacenti erano stanze occupate dalle Assunterie, specifiche commissioni senatorie per la gestione dei vari settori del governo della città. Nella Sala Rossa era custodito il Pallione “della Peste”, dipinto su seta da Guido Reni con la Madonna e i Santi Protettori di Bologna, oggi conservato in Pinacoteca , voluto dal Senato nel 1631 per celebrare la fine dell’epidemia e che ogni anno veniva portato in processione dal Palazzo Comunale a S. Domenico per celebrare l’aiuto della Madonna contro la pestilenza. La sistemazione attuale della Sala Rossa risale alla metà del secolo XIX: da notare i grandi lampadari di cristallo di Boemia in stile impero , dono di nozze di Napoleone alla sorella Elisa Baciocchi e le decorazioni della volta a botte del decoratore Luigi Samoggia e del figurinista Luigi Busi.
Era in antico riservata al Senato cittadino, l’organo politico di rappresentanza locale che condivideva col Legato di nomina papale il governo della città. L’attuale anticamera del Sindaco, l’Ufficio Stampa e le stanze adiacenti erano stanze occupate dalle Assunterie, specifiche commissioni senatorie per la gestione dei vari settori del governo della città. Nella Sala Rossa era custodito il Pallione “della Peste”, dipinto su seta da Guido Reni con la Madonna e i Santi Protettori di Bologna, oggi conservato in Pinacoteca , voluto dal Senato nel 1631 per celebrare la fine dell’epidemia e che ogni anno veniva portato in processione dal Palazzo Comunale a S. Domenico per celebrare l’aiuto della Madonna contro la pestilenza. La sistemazione attuale della Sala Rossa risale alla metà del secolo XIX: da notare i grandi lampadari di cristallo di Boemia in stile impero , dono di nozze di Napoleone alla sorella Elisa Baciocchi e le decorazioni della volta a botte del decoratore Luigi Samoggia e del figurinista Luigi Busi.