
Torre Agresti
Periodo:
XIII secolo
Dimensione:
Altezza 20 metri | base 7,31 X 7,31 mt. | spessore muri 1,4 mt. ca.
place Posizione:
Piazza Galileo - Torri - Ambiente unico
PIAZZA GALILEO 2a
Questa torre ha due specificità rispetto alla altre torri gentilizi di Bologna. Innanzitutto è forse l’unica torre che ha avuto solo due proprietari accertati , di cui l’ultimo è lo stesso da quasi sei secoli. L’altra specificità deriva dal fatto che la torre è passata indenne da almeno due eventi catastrofici di cui uno nel 1641 e l’altro durante la seconda guerra mondiale.
Per quanto riguarda il primo punto, il nome della torre sembra derivi dalla famiglia che nel XIII secolo risulta proprietaria della torre e di altri edifici nella stessa zona , tanto che il nome Agresti è anche quello della via adiacente alla torre. Ma a parte un Ugolino citato nel 1292 come legittimo titolare delle suddette proprietà , di altri Agresti nulla si sa, né si trovano tracce di alcun personaggio degno di nota con questo cognome. Nel 1469 la Torre fu acquistata dei discendenti del Cardinale Egidio Albornoz, fondatore del Collegio di Spagna, e da allora fa parte del capitale immobiliare di questo collegio universitario per studenti spagnoli, istituito in epoca medievale presso l'Università di Bologna e ancora oggi attivo, il più antico al mondo di questo tipo. La lapide sulla parete esterna della torre ricorda e magnifica proprio le virtù del Cardinale.
La notte del due agosto 1641 , un grande incendio distrusse i due edifici a lato della torre nonchè la bottega di un salumiere al pian terreno. Il fuoco , scoppiato in una bottega vicina, si era ulteriormente sviluppato a causa di un violento temporale e continuò per giorni. Si temeva per ulteriori scoppi dal momento che la vicina Torre Lapi era un deposito di polvere da sparo e munizioni ma non successe nulla e la torre resistette . I danni provocati dal fuoco obbligarono i proprietari spagnoli ad una forte ristrutturazione , con l’abbassamento a 20 metri di altezza della torre, la realizzazione di un’altana nonché l’eliminazione degli zoccoli di selenite alla base della torre.
Piazza Galileo , su cui si affaccia la Torre Agresti e per un lato anche la Torre Lapi, è stata ricavata dalle demolizioni degli anni venti e trenta del secolo scorso e ulteriormente allargata dai bombardamenti, in questa zona davvero massicci, dell’ultima guerra mondiale. Miracolosamente solo la Torre Agresti restò in piedi , nonostante l’intensità dei bombardamenti e la distruzione di tutti gli edifici circostanti. L’ottima ristrutturazione effettuata negli anni sessanta ha restituito alla torre le sue semplici e nello stesso tempo splendide fattezze medievali.
Questa torre ha due specificità rispetto alla altre torri gentilizi di Bologna. Innanzitutto è forse l’unica torre che ha avuto solo due proprietari accertati , di cui l’ultimo è lo stesso da quasi sei secoli. L’altra specificità deriva dal fatto che la torre è passata indenne da almeno due eventi catastrofici di cui uno nel 1641 e l’altro durante la seconda guerra mondiale.
Per quanto riguarda il primo punto, il nome della torre sembra derivi dalla famiglia che nel XIII secolo risulta proprietaria della torre e di altri edifici nella stessa zona , tanto che il nome Agresti è anche quello della via adiacente alla torre. Ma a parte un Ugolino citato nel 1292 come legittimo titolare delle suddette proprietà , di altri Agresti nulla si sa, né si trovano tracce di alcun personaggio degno di nota con questo cognome. Nel 1469 la Torre fu acquistata dei discendenti del Cardinale Egidio Albornoz, fondatore del Collegio di Spagna, e da allora fa parte del capitale immobiliare di questo collegio universitario per studenti spagnoli, istituito in epoca medievale presso l'Università di Bologna e ancora oggi attivo, il più antico al mondo di questo tipo. La lapide sulla parete esterna della torre ricorda e magnifica proprio le virtù del Cardinale.
La notte del due agosto 1641 , un grande incendio distrusse i due edifici a lato della torre nonchè la bottega di un salumiere al pian terreno. Il fuoco , scoppiato in una bottega vicina, si era ulteriormente sviluppato a causa di un violento temporale e continuò per giorni. Si temeva per ulteriori scoppi dal momento che la vicina Torre Lapi era un deposito di polvere da sparo e munizioni ma non successe nulla e la torre resistette . I danni provocati dal fuoco obbligarono i proprietari spagnoli ad una forte ristrutturazione , con l’abbassamento a 20 metri di altezza della torre, la realizzazione di un’altana nonché l’eliminazione degli zoccoli di selenite alla base della torre.
Piazza Galileo , su cui si affaccia la Torre Agresti e per un lato anche la Torre Lapi, è stata ricavata dalle demolizioni degli anni venti e trenta del secolo scorso e ulteriormente allargata dai bombardamenti, in questa zona davvero massicci, dell’ultima guerra mondiale. Miracolosamente solo la Torre Agresti restò in piedi , nonostante l’intensità dei bombardamenti e la distruzione di tutti gli edifici circostanti. L’ottima ristrutturazione effettuata negli anni sessanta ha restituito alla torre le sue semplici e nello stesso tempo splendide fattezze medievali.