Torre Galluzzi
Periodo:
1257
Dimensione:
Altezza 30 metri | base 9,2 x 9,20 mt. | spessore muri 3,13 mt.
place Posizione:
Corte de' Galluzzi - TORRE - Ambiente unico
Ultima torre medievale costruita a Bologna ancora in piedi, Torre Galluzzi probabilmente doveva essere , nelle intenzioni del progettista, anche la più alta perché lo spessore delle mura alla base , più di 3 metri, supera quello di tutte le altre torri. Collocata nella corte omonima , la base della torre è rivestita da 11 file di parallelepipedi di selenite , con la porta originaria situata a circa 10 metri di altezza che la collegava alla casa adiacente. La soglia di questa porta mostra evidenti segni di usura dovuta al calpestio, il che fa presupporre un uso molto frequente.Sulle mura sono ben visibili i fori pontai cui si innestavano le travi del ballatoio. La porta che vediamo invece oggi al pianterreno, insieme alla scalinata , è stata aggiunta nel 1968 sulla breccia nel basamento di selenite lasciata da un apertura risalente al XVIII secolo . La porta è sormontata da un arco ogivale, che indica la relativa modernità di questa torre rispetto a tutte le altre di Bologna , in quanto gli archi presenti nelle altre torri sono di concezione più antica con porte e finestre a modiglioni (squadrate) oppure a tutto sesto ( circolari ).
A fianco della torre oggi si trova l'Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini ma all’epoca della costruzione l’intera area era occupata dalla “curia” della famiglia Galluzzi, l'insieme di torre , case e cappelle gentilizie di famiglia, collocata vicino alla sede del Comune dell’epoca, il complesso di Sant’Ambrogio. Infatti , come le altre famiglie guelfe di Bologna, anche i Galluzzi manifestavano la loro fedeltà al papato con la vicinanza alle sedi del potere pontificio.
I Galluzzi sono state una delle famiglie più importanti ma anche più turbolente e arroganti della Bologna medievale, spesso in guerra per la conquista del potere. Sono epiche in particolare le loro lotte con la famiglia ghibellina dei Carbonesi che produsse vari fatti di sangue, se ne contano almeno 25 con pene e multe pesantissime per i colpevoli. Questa specie di faida dei tempi antichi, ebbe anche un risvolto romanzesco, per una vicenda simile a quella di Romeo e Giulietta. Sembra che una ragazza della famiglia Galluzzi, di nome Virginia o forse Lelia, avesse avuto una love story con un rampollo degli odiati Carbonesi, che la convinse a sposarlo di nascosto. Quando i fratelli della ragazza scoprirono il fatto li uccisero entrambi, simulando anche il suicidio della sorella, che fu trovata impiccata ad un balcone. I Galluzzi incolparono i Carbonesi e ne scaturì una battaglia che coinvolse molte altre famiglie e che terminò con nove componenti dei Galluzzi banditi per sempre dalla città. Per finire , i Galluzzi sono citati anche in una novella del Boccaccio per la storia piccante della bellissima moglie di Egano Galluzzi , Beatrice, con un gentiluomo di Firenze chiamato Anichino.
A fianco della torre oggi si trova l'Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini ma all’epoca della costruzione l’intera area era occupata dalla “curia” della famiglia Galluzzi, l'insieme di torre , case e cappelle gentilizie di famiglia, collocata vicino alla sede del Comune dell’epoca, il complesso di Sant’Ambrogio. Infatti , come le altre famiglie guelfe di Bologna, anche i Galluzzi manifestavano la loro fedeltà al papato con la vicinanza alle sedi del potere pontificio.
I Galluzzi sono state una delle famiglie più importanti ma anche più turbolente e arroganti della Bologna medievale, spesso in guerra per la conquista del potere. Sono epiche in particolare le loro lotte con la famiglia ghibellina dei Carbonesi che produsse vari fatti di sangue, se ne contano almeno 25 con pene e multe pesantissime per i colpevoli. Questa specie di faida dei tempi antichi, ebbe anche un risvolto romanzesco, per una vicenda simile a quella di Romeo e Giulietta. Sembra che una ragazza della famiglia Galluzzi, di nome Virginia o forse Lelia, avesse avuto una love story con un rampollo degli odiati Carbonesi, che la convinse a sposarlo di nascosto. Quando i fratelli della ragazza scoprirono il fatto li uccisero entrambi, simulando anche il suicidio della sorella, che fu trovata impiccata ad un balcone. I Galluzzi incolparono i Carbonesi e ne scaturì una battaglia che coinvolse molte altre famiglie e che terminò con nove componenti dei Galluzzi banditi per sempre dalla città. Per finire , i Galluzzi sono citati anche in una novella del Boccaccio per la storia piccante della bellissima moglie di Egano Galluzzi , Beatrice, con un gentiluomo di Firenze chiamato Anichino.