
Scuola marchigiana
Statua lignea raffigurante San Rocco
Periodo:
Seconda metà XV secolo
Materiale / tecnica:
legno
Dimensione:
altezza 190 cm (con base: 217 cm)
place Posizione:
Museo Casa Rodolfo Siviero - Piano terra - Stanza con colonne e ingresso al Giardino
L'opera è attribuita su base stilistica a scuola marchigiana della seconda metà del Quattrocento.
Raffigura San Rocco con l'abito da pellegrino e il gesto usuale di sollevare la veste per mostrare il bubbone sulla coscia. Rispetto alla iconografia tradizionale mancano il bastone da viandante e il cane, forse andati perduti. Secondo la leggenda Rocco, nato a Montpellier e vissuto nel Trecento, indossò l'abito da pellegrino e si mise in viaggio verso Roma. Durante il cammino si dedicò alla cura dei malati di peste effettuando guarigioni miracolose con il segno della croce. Fu colpito lui stesso dalla malattia e ne guarì. Mentre giaceva solo e malato, secondo la leggenda, un cane lo salvò dalla morte per fame portandogli tutti i giorni un pezzo di pane. Le fama delle sue guarigioni, sia in vita che dopo la morte, ne diffusero il culto popolare come protettore contro la peste, contro le piaghe e come protettore degli invalidi. Le statue che, come la nostra lo raffigurano, venivano portate in processione contro le epidemie, ma venivano anche collocate nei lazzaretti e nelle case.
Raffigura San Rocco con l'abito da pellegrino e il gesto usuale di sollevare la veste per mostrare il bubbone sulla coscia. Rispetto alla iconografia tradizionale mancano il bastone da viandante e il cane, forse andati perduti. Secondo la leggenda Rocco, nato a Montpellier e vissuto nel Trecento, indossò l'abito da pellegrino e si mise in viaggio verso Roma. Durante il cammino si dedicò alla cura dei malati di peste effettuando guarigioni miracolose con il segno della croce. Fu colpito lui stesso dalla malattia e ne guarì. Mentre giaceva solo e malato, secondo la leggenda, un cane lo salvò dalla morte per fame portandogli tutti i giorni un pezzo di pane. Le fama delle sue guarigioni, sia in vita che dopo la morte, ne diffusero il culto popolare come protettore contro la peste, contro le piaghe e come protettore degli invalidi. Le statue che, come la nostra lo raffigurano, venivano portate in processione contro le epidemie, ma venivano anche collocate nei lazzaretti e nelle case.