
Canale delle Moline - Finestrella di Via Piella
place Posizione:
Canali e vie d'Acqua - Area dei canali - Ambiente unico
Il Canale delle Moline è uno dei canali che attraversano Bologna. La città infatti è attraversata da un sistema di canali, creato gradualmente a partire dal XII e proseguito fino al XVI secolo, che servivano per collegare il Po alla città e soprattutto a portare l’acqua e, di conseguenza, la forza meccanica per le fabbriche che si trovavano all'interno di Bologna. Quest’opera grandiosa è iniziata con la costruzione delle chiuse di Casalecchio e di San Ruffilo, sui fiumi Reno e Savena, che portavano l’acqua ai numerosi mulini da grano da seta e al fossato che si trovava all'interno della Cerchia dei Mille, la seconda cerchia muraria a difesa della città. Il Canale delle Moline deve il suo nome alle numerose ruote idrauliche dei tantissimi mulini che anticamente erano collocati lungo il suo percorso.
Per rendere l’idea dell’opera grandiosa creata dai Bolognesi, basta dire che, nel XIII secolo, Bologna era diventata il principale centro tessile italiano, e vantava uno dei mercati della seta più importanti, tanto che i suoi commerci arrivavano in tutta Europa. Questo è stato possibile grazie anche ad un metodo di filatura particolare che permetteva di ottenere tessuti di altissima qualità e molto resistenti, un metodo di filatura talmente innovativo, che ancora oggi rappresenta un esempio importante di sistema protoindustriale. Durante il XX secolo, la maggior parte dei canali che attraversava Bologna è stata coperta, ma recentemente alcuni punti sono stati riaperti, come quello del ponte di Via Oberdan e Malcontenti, da cui si può godere di un panorama suggestivo. Sicuramente però il punto più caratteristico da cui si può osservare il Canale delle Moline è una piccola finestrella che di trova in Via Piella, un affaccio sull’antico Canale e sulle case strette le une alle altre che si trovano ai suoi lati: una vista che ricorda quasi una città lagunare, tanto che questa vista di Bologna viene chiamata anche “piccola Venezia”.
Per rendere l’idea dell’opera grandiosa creata dai Bolognesi, basta dire che, nel XIII secolo, Bologna era diventata il principale centro tessile italiano, e vantava uno dei mercati della seta più importanti, tanto che i suoi commerci arrivavano in tutta Europa. Questo è stato possibile grazie anche ad un metodo di filatura particolare che permetteva di ottenere tessuti di altissima qualità e molto resistenti, un metodo di filatura talmente innovativo, che ancora oggi rappresenta un esempio importante di sistema protoindustriale. Durante il XX secolo, la maggior parte dei canali che attraversava Bologna è stata coperta, ma recentemente alcuni punti sono stati riaperti, come quello del ponte di Via Oberdan e Malcontenti, da cui si può godere di un panorama suggestivo. Sicuramente però il punto più caratteristico da cui si può osservare il Canale delle Moline è una piccola finestrella che di trova in Via Piella, un affaccio sull’antico Canale e sulle case strette le une alle altre che si trovano ai suoi lati: una vista che ricorda quasi una città lagunare, tanto che questa vista di Bologna viene chiamata anche “piccola Venezia”.