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Beato Angelo Scarpetti

Periodo:

XIV secolo

Materiale / tecnica:

Affresco staccato

Provenienza:

Sansepolcro, chiesa di Santa Chiara (soppressa)

place Posizione:

Museo Civico di Sansepolcro - Primo piano - Sala 1

L’affresco,proviene dalla chiesa di Santa Chiara, (già Sant’Agostino) dove è
documentato fino al 1954 quando fu rimosso dalla parete originaria e restaurato
presso l’opificio delle pietre dure di Firenze nel 1968.
L’identificazione del santo è stata a lungo controversa, di recente identificato con il
Beato Angelo Scarpetti
Stilisticamente l’affresco è da ricondurre all’arte riminese della prima metà del
trecento, opera di assoluta qualità di chiara impronta giottesca, evidente
nell’espressione intensa del volto dall’incarnato diafano, dall’allungamento della
figura e il modo di disegnare le architetture leggere e ariose rette da esili colonne.
Il santo, vestito di un saio e incappucciato, con la mano sinistra regge un libro,
mentre alza la mano destra nel gesto della parola.
In basso a destra sta la piccola figura del committente, a mani giunte e sguardo in
alto. Santo e devoto sono inseriti in un’edicola conte trilobata sormontata da un
fregio; sotto la base sono visibili delle cornici che lasciano immaginare l’inizio di
una scena sottostante.