Fa
parte di una nutrita serie di ritratti che il Maestro dedicò al padre,
Ricciardo Annigoni. Tale figura è fondamentale nella vita di Pietro Annigoni
perché fu il padre ad intuire per primo il talento del figlio indirizzandolo
verso l’applicazione artistica.

Da
parte sua Pietro ebbe sempre un sentimento devoto e riconoscente verso il
genitore non perdendo mai l’occasione di coglierne l’immagine specie in momenti
di intimità famigliare. Questo del 1933 è il ritratto più bello e compiuto nel
quale l’artista delinea, con il temperamento e la luce della pittura fiamminga,
la figura del padre intento alla studio di carte riferibili alla sua
professione di ingegnere civile.